E poi all’improvviso impazzire… per Ghemon
«A fare il duro sarei falso, forzato.
Mi riesce molto meglio essere me
anche se fragile e lunatico».
Gianluca, in arte Ghemon, 35 anni di Avellino, in “Mezzanotte”, il suo ultimo album (ultimo di 5, ndr) ha cantato di attacchi di panico e di depressione.
Uscito a novembre del 2017, contiene tutta la sua storia: dagli amori alla voglia di riscatto. Ghemon si definisce uno con la testa dura, un uomo che si piega ma non si spezza.
Nella sua recente autobiografia “Io sono. Diario anticonformista di tutte le volte che ho cambiato pelle”, ha scritto di tutte le cadute, le ansie e le vittorie di un ragazzo, Gianluca appunto. Gianluca che vive con un demone in testa, ma che è affiancato da un forte sogno: quello di fare il cantante.
Ghemon, oggi è un po’ cantautore e un po’ rapper e parla principalmente di depressione mescolando tra loro pop, rap, soul, funk e jazz, invitando le persone a non mollare mai, proprio come ha fatto lui.
Scrivere una canzone e scrivere un libro sono per lui due modalità differenti di usare lo stesso mezzo, la parola, strumento indispensabile per comunicare.
“Un Temporale” è il primo singolo estratto, in rotazione su tutte le radio e stabile al primo posto nella Viral 50 Italia su Spotify. “Un temporale” è da oggi la più alta nuova entrata nella classifica dei brani italiani più trasmessi dalle radio, secondo EarOne; la seconda più alta nuova entrata della classifica generale e al primo posto nella classifica dei brani di etichette indipendenti.
Ghemon con la sua musica illuminerà il palco del Lumen Festival sabato 23 giugno, (l’atmosfera si scalderà, senza temporali, ma con le mani e le voci vibranti del cantante e del pubblico).
di Eva Casalin